Sanremo resta in famiglia: Rai unica pretendente al trono del Festival

Il Festival di Sanremo 2026-2028? Sarà ancora una produzione Rai. Ma non perché l’abbiano scelta tra mille pretendenti con fiori in mano e spartiti in tasca. No, semplicemente perché nessun altro si è presentato al bando. Né Mediaset, né Warner Bros. Discovery, né TeleCapri. Solo Rai. Come dire: «chi c’è, c’è».
Il Comune di Sanremo ha pubblicato un bando di gara pubblico – con tanto di clausola anti-flop e possibilità di proroga – per assegnare l’organizzazione e la trasmissione in chiaro del Festival della Canzone Italiana. Alla scadenza, però, il concorso sembrava più una riunione di condominio: presenti solo i soliti noti.
Il sindaco soddisfatto: «Con Rai si lavora bene )»
Alessandro Mager, primo cittadino di Sanremo, si è detto più che soddisfatto dell’esito, sottolineando che «la Rai è il nostro partner storico» e aggiungendo che «con Carlo Conti si lavora bene: è empatico e disponibile ». Il che, in Italia, vale quasi quanto una laurea in produzione televisiva.
Cinque mesi di attesa, una sola busta
Dopo una lunga trafila legale, che ha visto il TAR Liguria dichiarare illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, il Consiglio di Stato ha infine confermato l’obbligo di bando. E il bando, puntuale, è arrivato. Ma nessuno – tranne Rai – si è presentato alla festa. Una festa in cui, evidentemente, l’ingresso era talmente selettivo che gli invitati hanno preferito declinare.
Gara pubblica? Sì, ma con l’eco
Con una sola offerta valida, non si può parlare esattamente di concorrenza spietata. È come indire una gara di cucina e trovarsi con un solo cuoco in cucina: se anche brucia la pasta, alla fine vincerà comunque.
Rai-Sanremo: un matrimonio indissolubile?
Tutti gli indizi portano a una conferma del sodalizio Rai-Sanremo anche per i prossimi anni, con la possibilità di nuove collaborazioni e indotti turistici per la città ligure. Ma resta la domanda: è davvero una gara se partecipa solo uno? A Sanremo rispondono con pragmatismo tutto italiano: “L’importante è che il Festival si faccia e faccia ascolti. Il resto è melodia”.
Fonte: AdnKronos