Eurovision 2026, la Spagna minaccia il ritiro se Israele non verrà escluso 🇪🇸🎤

Sarah Louise Bennett (EBU)

La Spagna alza la voce e mette pressione all’Unione Europea di Radiodiffusione (UER): se Israele resterà in gara, Madrid potrebbe dire addio a Eurovision 2026.

Il Ministro della Cultura Ernest Urtasun, intervistato a La Hora de La 1, è stato chiarissimo:

“Quella di partecipare spetta a RTVE, ma se Israele continuerà a essere ammesso, bisognerà prendere misure. E tra queste c’è anche l’ipotesi di ritirarci dal Festival”.

Un avvertimento che arriva mentre la tensione geopolitica intorno all’Eurovision Song Contest 2026 continua a salire.

“Non possiamo normalizzare la partecipazione di Israele”

Secondo Urtasun, eventi come Eurovision “non rappresentano solo un artista, ma un Paese intero”:

“Non possiamo normalizzare la partecipazione di Israele nei forum internazionali come se nulla stesse accadendo.”

Queste dichiarazioni arrivano pochi giorni dopo che il premier Pedro Sánchez ha annunciato nuove misure: embargo sulle armiblocco del transito di materiale bellico e la richiesta formale di espulsione di Israele dall’Eurovision, come accaduto con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.

Il precedente con RTVE e la “guerra dei sottotitoli”

Che RTVE non abbia intenzione di fare da spettatrice è già chiaro da mesi. Durante la scorsa edizione, la tv pubblica spagnola aveva sfidato apertamente l’UER, mostrando un cartello in diretta prima dell’esibizione israeliana:

Di fronte ai diritti umani, il silenzio non é un’opzione. Pace e Giustizia per la Palestina.

Un gesto che aveva portato l’UER a minacciare sanzioni contro la Spagna. Il presidente di RTVE, José Pablo López, rincarò la dose via X:

“Il silenzio non è un’opzione.”

Non solo Spagna: anche la Slovenia pronta a dire basta

La Spagna non è sola. RTVSLO, l’emittente pubblica slovena, ha già dichiarato che si ritirerà se Israele sarà confermato. La decisione finale sarà presa entro dicembre, quando l’UER voterà sulla partecipazione del Paese guidato da Benjamin Netanyahu.

Intanto cresce la pressione diplomatica, mentre l’Eurovision 2026, previsto a Vienna dal 12 al 16 maggio, rischia di trasformarsi in un terreno di scontro politico oltre che musicale.

Fonte: El Mundo

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