Eurovision 2026: Islanda ancora in bilico, la direttrice di RÚV “Decideremo in autunno”

Photo: Corinne Cumming (EBU)

Fino ad allora, però, il verdetto resta in sospeso. E sì, preparatevi a un autunno caldo… almeno sul fronte Eurovision. 2026 in Austria, bisognerà aspettare l’autunno. A confermarlo — senza giri di parole — è stata Eva Georgs Ásudóttir, direttrice dei programmi di RÚV, in un’intervista rilasciata a Escspot.

Il motivo? Non è un mistero: la tv pubblica islandese è fortemente coinvolta nelle discussioni sulla partecipazione di Israele alla kermesse, un tema che divide e accende gli animi all’interno dell’EBU.

Un déjà-vu made in Reykjavík

Non sarebbe la prima volta che l’Islanda prende tempo. Nel 2024, tra le polemiche sulla presenza di Israele, la decisione fu “posticipata” a gennaio e confermata ufficialmente solo l’11 marzo, quando gran parte del cast era già noto. Un ingresso last minute che fece discutere, ma che lasciò intendere quanto la RÚV fosse pronta a giocare di strategia.

Occhi puntati sull’EBU

Secondo quanto lasciato intendere dalla Ásudóttir a Escspot, anche quest’anno l’emittente preferisce attendere mosse concrete dall’EBU prima di prendere posizione definitiva. E la sensazione è che, a Reykjavík, non abbiano alcuna intenzione di affrettare i tempi solo per placare la curiosità degli eurofan.

La scelta che può pesare

Se l’Islanda decidesse di non partecipare, sarebbe una perdita pesante per lo show: il Paese è noto per proposte musicali creative, a volte eccentriche, quasi sempre memorabili. Una conferma, invece, verrebbe letta come un segnale di distensione pur senza rinunciare ai propri principi.

Fino ad allora, però, il verdetto resta in sospeso. E sì, preparatevi a un autunno caldo… almeno sul fronte Eurovision.

Fonte: Escspot

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