Eurovision 2026: l’EBU apre a ritiri senza penali per la questione Israele

Photo: Sarah Louise Bennett (EBU)

La partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2026, in programma a Vienna il prossimo maggio, è ancora un’incognita. Ma l’EBU ha preso una decisione inedita: i Paesi membri potranno ritirarsi senza penali qualora decidano di non partecipare in segno di protesta contro la presenza di Israele.

Una misura eccezionale: negli anni scorsi, la scadenza per ritirarsi senza sanzioni era fissata a ottobre. Questa volta, invece, la data limite è stata spostata a dicembre, quando i membri voteranno sull’ammissione di Israele.

Un segnale doppio: inclusione o tempesta perfetta

Secondo fonti interne riportate da Ynet, questa scelta apre due scenari:

  1. L’EBU potrebbe voler preparare il terreno per la partecipazione di Israele, semplificando la via d’uscita a chi non intende accettarla.
  2. Oppure l’ente teme una valanga di ritiri, tale da rendere ingestibile la presenza israeliana anche se approvata dal voto.

In parallelo, l’EBU ha nominato un supervisore esterno che sta incontrando le delegazioni per analizzare il dossier “Israele” e valutare l’impatto politico e mediatico prima della decisione finale, attesa per dicembre.

Paesi divisi: Austria accoglie, Islanda e Slovenia minacciano il ritiro

Nonostante le pressioni di parte dell’opinione pubblica e di alcuni gruppi di delegazioni, ad oggi solo Islanda e Slovenia hanno espresso l’intenzione di abbandonare il contest se Israele dovesse gareggiare. Le grandi emittenti, invece, tacciono.

Dal canto suo, l’Austria, Paese ospitante, ha mandato segnali chiari: Israele è “benvenuto” e l’ORF si dice pronta a garantire sicurezza e supporto logistico in caso di partecipazione.

La timeline decisiva per Eurovision 2026

  • 12 e 14 maggio 2026 – Semifinali
  • 16 maggio 2026 – Finale
  • Sede – Wiener Stadthalle, Vienna
  • Decisione su Israele – Dicembre 2025

Fino a quel momento, ogni scenario resta aperto: inclusione, ritiro volontario di alcuni Paesi o un’esclusione diretta di Israele. Una partita che si gioca ben oltre la musica.

Fonte: Ynet

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