La Moldavia riaccende i motori: ritorno all’Eurovision 2026 con un format rinnovato

Dopo un anno di pausa, la Moldavia torna ufficialmente in gara all’Eurovision Song Contest 2026, e lo fa con una selezione nazionale completamente ripensata. La televisione pubblica TRM archivia il vecchio schema e inaugura un modello più europeo, più competitivo e – cosa rara nella regione – più trasparente.

Un nuovo meccanismo di selezione: meno folklore, più industria

La vera novità è dietro le quinte: per la prima volta, la selezione sarà guidata da due produttori ufficiali, scelti non per fedeltà televisiva ma per curriculum misurabile.

  • Serghei Orlov – veterano dell’Eurovision, già dietro diversi progetti che hanno calcato il palco internazionale
  • Roman Burlaca – regista e produttore di riferimento della scena pop moldava, noto per video di qualità da mercato europeo

L’idea è chiara: se la Moldavia vuole tornare in finale, deve smettere di giocare in serie B. La linea editoriale del nuovo format è: meno improvvisazione, più strategia.

Iscrizioni aperte e giuria XXL: 20 membri, di cui 5 internazionali

Dal 7 novembre gli artisti potranno inviare la propria canzone originale a eurovision@trm.md.
La finestra di candidatura resterà aperta 30 giorni, e il regolamento completo è già online sul sito di TRM.

La giuria cambia faccia: niente più tavolo di tre amici del direttore. Questa volta saranno 20 membri15 moldavi + 5 stranieri, per evitare il solito autovoto patriottico che affonda chiunque non sia già “di casa”.

Un’edizione simbolica: 70 anni di Eurovision, 20ª partecipazione moldava

La Moldavia debuttò nel 2005. Il miglior risultato resta il 3° posto del SunStroke Project nel 2017 con “Hey Mamma”.
Il 2026 coincide con due anniversari:

  • 70ª edizione dell’Eurovision Song Contest
  • 20ª presenza moldava in gara

Non è solo una partecipazione: è un rientro in scena con peso politico e mediatico.

TRM punta in alto e paga il conto: budget e coaching inclusi

Il vincitore della finale nazionale non sarà lasciato solo con una valigia per Vienna e un augurio di buona fortuna.
TRM mette sul tavolo:

  • un contributo economico per la produzione della performance internazionale
  • la consulenza diretta dei due produttori ufficiali fino al giorno della finale

Tradotto: niente più staging da matrimonio di provincia. Almeno sulla carta.

Perché questo ritorno conta anche fuori dalla Moldavia

Il direttore generale aggiunto di TRM, Andrei Zapșa, ha spiegato così la scelta:

“Eurovision non è soltanto un programma tv, è un acceleratore culturale. Per questo abbiamo ascoltato l’industria musicale e ridisegnato il processo”.

Dal quartier generale dell’EBU, il supervisore Martin Green ha risposto con diplomazia molto britannica:

“Felici di riaccogliere la Moldavia. Ogni ritorno rafforza la comunità eurovisiva”.

Dichiarazioni molto educate. Traduzione realistica?
La Moldavia porta sempre numeri e meme, e all’Eurovision serve entrambe le cose.

Cosa aspettarsi adesso

  • Novembre → dicembre: fase di candidatura
  • Gennaio: short-list e audizioni
  • Febbraio: finale nazionale
  • 16 maggio 2026: Vienna, palco dell’Eurovision

Se tutto va come TRM spera, la Moldavia smetterà di essere ricordata solo per il sax guy e si presenterà con un progetto strutturato, competitivo e potenzialmente virale.

La teoria è promettente. La pratica la vediamo a marzo.

Fonte: TRM

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